Come preparare un gelato artigianale

Come preparare un gelato artigianale

22 Maggio 2020 Off Di Redazione

Diverso tempo la produzione del gelato veniva realizzata sfruttando un’apposita macchina che prende il nome di sorbettiera, che veniva raffreddata usando sale e ghiaccio. Non solo, visto che la mantecazione manuale avverrà tramite un bastone a spatola particolarmente lungo.

Tramite la definizione di processo produttivo di gelato artigianale, si fa riferimento a quel gruppo di operazioni che, dopo l’acquisto delle materie prime, coinvolgono il loro dosaggio, così come il fatto di miscelarli insieme agli altri ingredienti, in maniera tale da ottenere un prodotto finito di grande qualità.

Spesso e volentieri, però, il segreto sta comunque nel lanciarsi in una simile attività avendo tutti i vari strumenti del caso. Poco importa che siano nuovi di pacca, dal momento che c’è la possibilità di trovare tante soluzioni usate ad ottimi prezzi online. Ad esempio, online ci sono tanti modelli di mantecatore usato GiGelati che possono tornare senz’altro molto utili per le proprie esigenze, evitando al contempo di spendere cifre eccessive per il loro acquisto.

Le varie fasi della preparazione

Sono diversi i passaggi più importanti che caratterizzano la preparazione a caldo. Si parte con la lettura della ricetta e il dosaggio dei vari ingredienti. Poi entrano in gioco fasi come la miscelazione, la pastorizzazione, l’emulsionamento (ma solo se ce ne fosse bisogno), la maturazione, la mantecazione, l’indurimento (anche in questo caso non si tratta di un’operazione necessaria in ogni caso), la conservazione e l’esposizione finali.

Quindi, la base per poter realizzare un ottimo gelato artigianale inizia inevitabilmente da uno studio accurato della ricetta, provvedendo al corretto dosaggio degli ingredienti, che devono essere sempre di alta qualità. Il passaggio successivo è quello della miscelazione che prevede l’inserimento nel pastorizzatore del liquido, di solito latte, in cui vengono versati gli zuccheri che sono già stati mischiati con emulsionanti e stabilizzanti. Nella maggior parte dei casi, la qualità deriva dalla preparazione di una base bianca, una gialla, una base cioccolato e uno sciroppo per la frutta. Con un macchinario combinato c’è la possibilità di realizzare ciascun singolo gusto in modo differenziato.

Dopo la miscelazione, ecco che parte il processo di pastorizzazione. Si tratta di un vero e proprio trattamento termico che garantisce una certa stabilità a livello biologico al gelato, provvedendo alla rimozione di buona parte della flora batterica patogena, conservando però intatte le caratteristiche dal punto di vista organolettico.

Maturazione, mantecazione e indurimento

Dopo aver portato a termine il processo di pastorizzazione, serve conservare il gelato ad una temperatura di circa 4 gradi dalle 6 alle 12 ore, in maniera tale che i vari ingredienti si possano ben amalgamare. Poi c’è la mantecazione, che fa diventare la miscela ottenuta un vero e proprio gelato, con un passaggio dallo stato liquido a quello solido e in congelamento di parte dell’acqua. L’incorporazione dell’aria agitando la miscela serve a far prendere la consistenza tipicamente pastosa al gelato.

Infine, dopo la mantecazione, il prodotto si può collocare in cella oppure in vetrina. Prima di essere esposto, può essere oggetto di un trattamento con appositi abbattitori che permettono di conservare il gelato a più di 20 gradi sottozero, facendo in modo di conservare sia cremosità che volume.